venerdì 9 novembre 2012

BATTIATO ASSESSORE ALLA CULTURA, LA POLITICA SI APRE ALLA COMPETENZA


NON PERCEPIRA’ EMOLUMENTI E LO FARA’ NEL TEMPO LIBERO

La Giunta regionale siciliana guidata da Crocetta inizia nel migliore dei modi (anche se i miei dubbi rimangono): Franco Battiato è stato nominato Assessore alla cultura. Non percepirà lo stipendio, non utilizzera’ auto blu e svolgera’ la mansione in modo secondario rispetto alla sua professione di musicista.


LE DICHIARAZIONI DI BATTIATO - Franco Battiato ha accettato l'incarico dopo avere avuto la garanzia di potere avere "la libertà di organizzare eventi che mettano in contatto la Sicilia con il resto del mondo" e di "rinunciare allo stipendio" di componente della giunta regionale. "Ho detto a Franco - ha aggiunto Crocetta - che dobbiamo spenderci di più e amarla di più questa terra. Dobbiamo costruire una nuova Sicilia ed essere orgogliosi della nostra identità”. "Assessore mi offende, chiamatemi Franco, e sarò Franco", ha detto Battiato alla conferenza in cui ha confermato di entrare a fare parte, con la delega alla Cultura, della giunta regionale siciliana di Rosario Crocetta.
"Scendo in campo volentieri - ha aggiunto incontrando i giornalisti a Catania - seppur parzialmente, perché non posso e non voglio cambiare mestiere. Non faccio politica e non voglio avere a che fare con i politici".

QUELLE DI CROCETTA - "Franco Battiato è uno dei siciliani più in gamba che ci sono, e può dare un grande contributo" per questo gli fatto "l'invito chiaro, onesto di scendere in campo". "La Sicilia - ha aggiunto - sembra irredimibile, un luogo dove bisogna sempre trovare il male su tutto, che non può avere possibilità di riscatto. Ma queste sono le cretinate di sempre, i pregiudizi di sempre. Io penso - ha sottolineato Crocetta - che i siciliani abbiano espresso un voto chiaro, vogliono cambiare e lo fanno con una scelta antimafia eletta presentando tutta la sua bellezza al paese".
"Dobbiamo trovare la forza e rimboccarci le maniche" per il futuro dell'Isola, che passa dall'impegno di tutti". "Lo dobbiamo fare tutti - ha aggiunto - al di là delle appartenenze, senza pregiudizi, smettendo questa politica del veleno che deve infangare tutto e tutti. Cominciamo a lavorare per la Sicilia perché credo che sia venuto il momento di farlo".

GLI ALTRI ASSESSORI - Un professore ultraottantenne e una studentessa under 30 assessori della regione Sicilia. Lo scienziato Antonino Zichichi,  figura di rilievo della fisica internazionale e del Cern di Ginevra, ha accettato l’incarico offertogli dal neo eletto Rosario Crocetta. Zichichi, 83 anni, originario di Erice (Trapani), divulgatore scientifico attivo nel campo della fisica delle particelle elementari, è professore emerito del dipartimento di Fisica superiore dell’Università di Bologna e autore di numerosi libri e saggi. Presiede anche il centro Enrico Fermi di Roma e il Centro Ettore Majorana di Erice (Trapani), da lui fondato nel ’63.
Proprio ad Erice – dove nel ’93 Giovanni Paolo II si recò in visita – Zichichi ha promosso numerose iniziative e tra queste un incontro avvenuto nell’82, in piena Guerra fredda, tra il consigliere scientifico di Ronald Reagan, Edward Teller, e lo scienziato russo Evgenj Velikhov, che portò alla stesura del “Manifesto di Erice”, un appello rivolto al mondo scientifico per lavorare alla costruzione della pace, che ricevette diecimila adesioni.
L’altro neo assessore è Nelli Scilabra e sarà responsabile della Formazione. Ventinove anni, membro di ‘lungo corso’ del Senato accademico dell’Università di Palermo, è esponente del Partito democratico. Toccherà a questa giovane donna governare un settore complesso, definito da più parti una polveriera.
Nella giunta entrano a far parte Dario Cartabellotta, dirigente generale assessorato risorse agricole che diventa assessore alle Risorse agricole e alimentari, Antonino Bartolotta, dipendente ministero dell’Interno, assessore alle Infrastrutture, Esterina Bonafede, sovrintendente Orchestra sinfonica siciliana, assessore a Famiglia e Lavoro, e Patrizia Valenti, dirigente area ricerca e sviluppo Università di Palermo, assessore alle Autonomie locali e funzione pubblica. 

Magari è solo un’operazione di facciata, ma considerando il personaggio, se così fosse non durerebbe a lungo e darebbe le immediate dimissioni. Poi se diventa anche lui “uno dei tanti”, sara’ buttato giu’ dalla Torre. Proprio come in una sua vecchia canzone:

4 commenti:

  1. ora non si potrà dire assessore in quota pd o udc ma quota cultura

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  2. Beh sicuramente meglio di quelli che abbiamo... anche se sono dell'idea che ognuno debba limitarsi a fare il proprio mestiere..

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  3. una scelta giusta...
    finalmente gente sana...

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