venerdì 19 ottobre 2012

QUANTO CI COSTA REALMENTE UN CONTO CORRENTE BANCARIO?


TANTE LE SPESE TENUTE NASCOSTE AI CLIENTI

Gli Istituti di credito basano le proprie fortune sui conti correnti di medi e piccoli importi, dove ogni giorno si consumano migliaia di operazioni. Ed è proprio su questi che le Banche fanno i propri sporchi giochini, omettendo costi che sommati durante tutto l’anno costituiscono importi assurdi, tant’è che i C/C italiani costano molto di più di quelli europei. Il tutto all’insaputa del correntista.


I COSTI - Ma quanto costa in media la gestione di un conto corrente in Italia? Non è semplice rispondere: Bankitalia, sulla base di un campione di clienti, scrive che in Italia il conto è costato mediamente 91 Euro nel 2010 – 111 Euro se si considerano le commissioni sugli affidamenti in conto corrente – in riduzione rispetto all’anno precedente; ma i conti accesi negli ultimi mesi costano mediamente 67,7 Euro.
Uno studio della Commissione Europea dell’Ottobre 2010, però, attesta che un conto in Italia costa in media 295,66 euro all’anno, contro i 114 euro stimati come costo medio Ue. In particolare il conto italiano costerebbe il doppio di un conto francese ed il quadruplo di un conto olandese o inglese. A parte la guerra di cifre tra Abi e Commissario ai Servizi Finanziari, Michel Barnier, il problema dell’utente sembra essere proprio l’acquisizione delle informazioni necessarie che gli consentano di confrontare i costi dei conti.
Secondo la Commissione Europea, infatti, i costi di gestione di un conto corrente italiano sono ripartiti in questo modo: 54% costi fissi (canone mensile di tenuta conto); 31% spese variabili (spese per bonifici, prelievi bancomat etc.) e 15% commissioni bancarie, dove si annida il vero buco nero informativo.

COME PUO’ DIFENDERSI IL CORRENTISTA - Ma esistono mezzi per verificare le caratteristiche del conto corrente e confrontare le offerte delle banche? La prima domanda che il cliente di lunga data dovrebbe porre al proprio consulente bancario è: «C’è un conto con condizioni più convenienti?». La seconda cosa da fare, indipendentemente dalla risposta del dipendente di banca, potrebbe essere la semplice richiesta del Foglio Analitico Informativo e dell’Indicatore Sintetico di Costo: si tratta di due documenti che il consulente deve obbligatoriamente consegnare su semplice richiesta, anche di un non cliente; dal secondo documento in particolare il cliente potrà desumere il costo medio dello specifico conto corrente che gli è stato proposto.
La terza cosa da fare, per chi ha deciso di investire un po’ del proprio tempo, dovrebbe essere un salutare giro degli sportelli per ritirare analoga documentazione.
Per i clienti più evoluti ed impossibilitati a muoversi in orario d’ufficio, informazioni del genere sono direttamente confrontabili su www.pattichiari.it (il consorzio a cui aderiscono 80 banche italiane) ovvero su www.confrontaconti.it, www.sostariffe.it, www.facile.it: si tratta di motori di ricerca che stilano classifiche di convenienza dei conti sulla base delle esigenze manifestate dall’utente. Non sono perfetti ma aiutano ad effettuare scelte consapevoli.

(Fonte: Pubblico)

3 commenti:

  1. I CONTI ON LINE NON COSTANO UN CAZZO ALL'ANNO....MENO DI 10 CENTESIMI AL GIORNO...

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  2. E TI DANNO : BANCOMAT, CHIAVETTA PER ACCESSO ON LINE, CARNET DI ASSEGNI E UNA O DUE OPERAZIONI ALLO SPORTELLO GRATIS AL MESE.....NE MA COSA VUOI DI PIU'?

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  3. purtroppo ho il mutuo, altrimenti me ne libererei all'istante

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