I DISCORSI DI MARONI APPAIONO FORZATI E RIPETITIVI, QUASI IMBARAZZATI.
E INTANTO IL CAVALIERE PARLA DI UN’ENNESIMA RICANDIDATURA
La Lega Nord torna alle origini, nel tentativo di rifarsi
una nuova verginità dopo lo scandalo della Bossi family, la quale aveva
trasformato le casse del partito in un Bancomat personale. Il Carroccio parla
nuovamente di Roma ladrona, Padania, pericolo extracomunitari e quant’altro;
riflettendo anche su una possibile mancata candidatura alle prossime elezioni
politiche, dedicandosi esclusivamente alle attività locali.
MARONI LEADER POCO CONVINTO –
Il suddetto scandalo legato soprattutto a Bossi jr. ha spalancato la leadership
a Roberto Maroni, attuale Segretario del partito con i suoi fedelissimi Flavio
Tosi e Matteo Salvini. Eppure l’ex
Ministro Bobo non sembra convintissimo dei suoi discorsi al popolo padano;
appaiono freddi, forzati, talvolta imbarazzati. Maroni sa bene quanto, come
Ministro degli interni, abbia goduto dell’apprezzamento anche dei moderati e di
una parte della sinistra. E in virtù di ciò è consapevole di avere davanti una
discreta prospettiva di proseguire una brillante carriera politica; la quale le
sarebbe preclusa se rimettesse la Camicia verde e tornasse a sparare a zero su
Roma, il Mezzogiorno e le alte cariche dello Stato, oltre a riparlare di
Secessione. Un ritorno al passato che non gli gioverebbe di certo, come non
gioverebbe a tutto il partito, che se si rimettesse a fare politica
esclusivamente a livello locale, non avrebbe alcuna possibilità di ottenere leggi
pro-Settentrione (qualcosina, in questi vent’anni, è pur sempre arrivata).
E POI STA TORNANDO BERLUSCONI…
Ma Maroni a parte, il progetto nostalgia della lega potrebbe avere un altro
ostacolo: il ritorno di Silvio Berlusconi, che a quanto pare vuole perfino
ricandidarsi. Le grandi doti persuasive del Cavaliere potrebbero far tornare
Bossi (ancora molto influente, checché se ne dica) e co. alla sua Corte. E poi
non dimentichiamoci mai quella Fideiussione
del 2000…
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