giovedì 22 maggio 2008

SICKO

Con un anno di ritardo, ho visto “Sicko”, il film documentario di Michael Moore sulla sanità americana. Attraverso la tristissima storia di persone morte o non adeguatamente curate, Moore mostra come il sistema americano, sia basato su un’agghiacciante logica del profitto nella quale le vite umane sono solo numeri statistici: i dirigenti delle grandi compagnie assicurative fanno carriera rifiutando di far curare le persone, attraverso anche minimi cavilli burocratici per far risparmiare le aziende per le quali lavorano; i malati senza copertura assicurativa vengono buttati per strada in stato confusionale trasportati da taxi da loro pagati; vi è uno stretto rapporto tra i politici e le industrie farmaceutiche, nel quale i primi fanno arricchire le seconde attraverso politiche in favore di medicinali e assicurazioni costosissime. Un sistema peggiorato dall’amministrazione Bush.

Nel film, attraverso dialoghi intercettati, viene anche dimostrato com’è nato tale sistema sanitario privato, cioè durante il governo Nixon nel ’71, che ebbe la lucidità di vedere che speculando sulla salute delle persone, si poteva far arricchire le casse dello Stato, magari per un maggiore investimento nella spesa militare.
Spietato il confronto con altri sistemi sanitari di altri Paesi, come quello britannico, quello francese e quello canadese: efficiente, appagante sia per il curato che per il curante (in termini di reddito percepito), e soprattutto gratis perché pubblico.
Ma Moore va anche oltre, ridicolizzandolo attraverso il confronto con quello cubano, portando a Cuba delle persone che durante l’11 settembre hanno prestato soccorso come semplici volontari, ma non essendo autorizzati a stare lì, non hanno diritto a cure gratuite per i danni fisici riportati; oppure portandovi alcune persone che, avendo malattie croniche, necessitavano di cure costanti e costose. A Cuba hanno ricevuto una cordiale assistenza e cure gratis adeguate, oltre a medicinali a bassissimo costo. Uno schiaffo morale insomma per gli USA, ricevuto da un Paese che viene dipinto come l’Inferno sulla Terra.
Moore comunque ci tiene a sottolineare che se si è arrivati a tutto questo, non è colpa degli americani, che sono un popolo generoso e disponibile, quanto di chi li amministra, che per fare cassa, cede alle logiche delle grandi lobbies, a danno dei cittadini meno abbienti.
Un film che vi consiglio, anche se non vi nascondo che spesso mi sono venute le lacrime agli occhi nel vedere quelle storie così tristi, di bambini o adulti morti per semplici decisioni assoggettate alle logiche del profitto. In Italia forse siamo messi meglio degli USA, ma, per la pressione fiscale alla quale siamo sottoposti, meriteremmo dei servizi pubblici molto più efficienti e qualitativamente migliori; basti pensare, oltre alla sanità pubblica, anche alla scuola, i trasporti, la TV, il trattamento dei rifiuti…

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