IL BILANCIO DI PREVISIONE E’ STATO APPROVATO DA UNA
MAGGIORANZA DIVERSA DA QUELLA SCELTA DAGLI ELETTORI
A Casoria la democrazia è stata raggirata, in occasione
dell’approvazione del Bilancio di previsione nel mese di luglio. La maggioranza
a sostegno del Sindaco Carfora non è infatti più quella votata dai casoriani lo
scorso anno. Il Bilancio è stato approvato in modo risicato con 13 voti
favorevoli e 12 contrari, con 4 consiglieri di opposizione passati in maggioranza
e viceversa 6 della maggioranza passati all’opposizione. Cambiata anche la
Giunta.
CHI SONO I SALTIMBANCO – I
quattro consiglieri di centro-destra che hanno votato in maniera favorevole,
passando così di fatto in maggioranza, sono: Ferrara, Cerbone, Pugliese e
Capano. I consiglieri di centro-sinistra che invece si sono opposti sono:
Balsamo, Fuccio, Marigliano, Laezza, Monaco e Orsino Esposito.
Curioso il caso di Stefano Ferrara, Sindaco in quota Pdl
della scorsa legislatura, e oggi, passato con il centro-sinistra, e dopo questo
salto, dato dai “rumors” possibile Presidente del consiglio comunale. Ma anche
quello di Pasquale Fuccio, che invece è il Presidente del consiglio comunale in
carica, e dunque il suo diniego vale doppio. Si attendono pertanto anche le
dimissioni.
CAMBIATA LA GIUNTA – Questa
discutibile e camaleontica votazione ha provocato inevitabilmente anche
radicali cambiamenti nella Giunta: Fuori Gagliardi del Pd e Bene dell’Idv,
dentro Lanzano (Idv) e Valeria Esposito (secondo i ben informati in quota
Pugliese, uno dei quattro consiglieri passati in maggioranza). Gli Assessori
passano quindi da 6 a 7, alla faccia della Spending review.
Il Partito democratico si è tirato dunque fuori da questi
squallidi giochini, in accesa polemica con il Sindaco formale, Carfora, e
sostanziale, Casillo. Nonostante ciò resta nella Giunta Pasquale Tignola - Assessore
all’ambiente del Pd, con poca voglia di salvarsi la faccia – e il consigliere
Rosa Sosio. Entrambi comunque sospesi dal partito.
Insomma siamo ai soliti giochetti di palazzo. Altro che
rilancio dell’azione amministrativa, qui siamo di fronte al solito raggiro del
voto popolare, nonché ai soliti scambi politici. Oramai ci siamo abituati a
livello nazionale, figuriamoci a quello locale.
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