lunedì 1 dicembre 2008

SI E' SUICIDATO NUGNES, L'ASSESSORE-TALPA


Si è tolto la vita l'ex assessore del Comune di Napoli (alla protezione civile, ai cimiteri, ed, inizialmente, alla manutenzione stradale) Giorgio Nugnes, 48 anni del PD (ex Margherita), coinvolto nell'inchiesta della procura partenopea sugli scontri avvenuti nel quartiere di Pianura nel gennaio scorso, durante le manifestazioni antidiscarica. Era stato sottoposto agli arresti domiciliari il 6 ottobre scorso, aggravati poi da un successivo divieto parziale di dimora nel quartiere Pianura (di 3 giorni a settimana). L’uomo si è impiccato in un sottoscala, nella casa dove abitava con moglie, due figli adolescenti e molti altri parenti, infilandosi la corda al collo e legandola ad una inferriata. C'è stato un tentativo di rianimarlo, purtroppo inutile.

L’accusa che pendeva a suo carico è di aver utilizzato il suo ruolo istituzionale per avvertire il suo amico d’infanzia consigliere di AN del Comune di Pianura, Marco Nonno, degli spostamenti delle forze dell’ordine, favorendo così anche gli stessi dimostranti; a suo dire, per evitare che questi ultimi si scontrassero aspramente con le prime. Resta comunque l’inevitabile ombra della camorra, che da anni attraverso la speculazione edilizia soprattutto, guadagna sul territorio di Pianura; infatti, non è escluso che siano state proprio le pressioni camorristiche a spingerlo al tragico gesto.

Il PD lo aveva sospeso il 20 ottobre, giorno stesso in cui Nugnes aveva anche dato le dimissioni. 

Giudicare Nugnes non è semplice. Si potrebbe parlare di un uomo che ha messo in discussione la sua posizione per aiutare la causa della sua gente, o di contro, si potrebbe parlare di mero calcolo politico che lo ha spinto ad agire; o ancora, sia stata la sopra citata spinta camorristica a farlo suicidare. Fatto sta che Nugnes non ha resistito, non ce l’ha fatta a star se pur parzialmente lontano dalla sua bistrattata terra (da anni di discariche ed abusivismo edilizio, effetto della malapolitica stessa), non ce l’ha fatta ad affrontare un processo.

La Jervolino da anche la colpa ai media, rei di rendere pubbliche, troppo velocemente e in modo sproporzionato, da subito le intercettazioni telefoniche. In effetti è vero, deve esistere un segreto istruttorio fino almeno alla sentenza di primo grado.

Non me la sento di giudicare io stesso Nugnes, perché quando una persona si suicida, è sempre un dramma, anche se magari si trova nel torto. Il terremoto di responsabilità legato all’emergenza rifiuti in Campania è appena cominciato, e Nugnes potrebbe non essere l’unico ed ultimo suicida.

Con questo tragico post apro ufficialmente anche la sezione "giustizia", un tema su cui dibatto spesso e credo sia quindi giusto aprire un "Tag" ad esso dedicato. Sperando di riuscire a raccogliere quanto prima, sotto tale voce, tutti i miei post passati riguardanti tale argomento.

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