sabato 10 maggio 2008

SQUADRA DEL NUOVO GOVERNO: SCELTE PIU' POLITICHE CHE TECNICHE


Guardando la squadra del neonato Governo Berlusconi, le prime impressioni che mi vengono in mente sono tre:
1) La scelta dei Ministri è stata dettata più da una ratio prevalentemente politica, che tecnica; ovvero da una mera spartizione di posti tra i partiti.
A parte qualche personalità come Tremonti all'Economia, Sacconi al Welfare, Meloni alle Politiche giovanili, i restanti Ministeri sono frutto di un calcolo matematico di spartizione dei posti o da richieste pressanti da parte dei partiti; è il caso quest'ultimo dell'elezione di Maroni agli Interni e Bossi a quello per il Federalismo.
Palese l'opportunismo che è prevalso nella scelta di Alfano come Ministro della Giustizia, un Ministero che al Cavaliere sta particolarmente a cuore. Uomo-burattino di Berlusconi, senatore siciliano, ha anche uno spiacevole aneddoto con la mafia: un bacio dato per sbaglio a un boss mafioso di Palma di Montechiaro, il boss Croce Napoli, incontrato alle nozze della figlia poco prima che morisse.
2) Il numero dei Ministeri: Non doveva essere il neonato Governo Berlusconi ad effettuare un drastico taglio alla spesa pubblica, partendo proprio dalla riduzione del numero dei Ministeri? Eppure ne sono ben 21.
3) Il numero delle donne: Non doveva essere il Governo Berlusconi un Governo particolarmente attento alla presenza delle donne nella sua formazione? Eppure ne sono solo 4 su 21, cioè 1 Ministro su 5. Il maschilismo berlusconiano si evidenzia non poco anche in questa occasione.
Intanto Veltroni annuncia che il PD creerà un "Governo ombra", escludendo l'Italia dei valori, che stando ai primi comporamenti di Veltroni e co., sembra essere servita solo per prendere voti, visto che di dialogo tra i due partiti ce n'è stato poco. Ma mi chiedo soprattutto: a cosa serve un Governo ombra?! 

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