giovedì 10 maggio 2007

VEDI NAPOLI E POI MUORI

Un vecchio detto dice "Vedi Napoli e poi muori...", riferendosi alla bellezza imperdibile della città, che almeno una volta nella vita va visitata...
Essendo napoletano e comunque obiettivamente ritengo Napoli una bella città dal punto di vista estetico, credo però che questo detto sia diventato negli ultimi anni una triste realtà...Nel senso che, se vivi a Napoli (e provincia) o ci soggiorni per più giorni, rischi davvero la vita o comunque i tuoi beni materiali a cui tieni...Per carità, non voglio spaventare nessuno, anzi visitatela sempre e in massa, perchè le persone per bene sono la netta maggioranza, però uso questi toni per indicare lo sconforto in cui ormai da qualche anno provo nel vivere qui...


Certo i problemi che abbiamo oggi, più o meno li abbiamo avuti sempre, ma negli ultimi anni c'è stata una degenerazione incredibile; tanto da farmi arrivare a dire che negli ultimi anni Napoli ha toccato il punto più critico dal dopoguerra ad oggi, superando anche gli anni '80! Dopo il disastro della guerra mondiale, Napoli e tutto il sud in particolare ha vissuto nei 30 anni successivi un finto sviluppo, con la costruzione selvaggia di edifici e strade (di qui l'abusivismo e il magna magna dei lavori pubblici), industrie che fiorivano di qua e di là, assunzioni nella pubblica amministrazione...Ma come tutte le cose finte, sono destinate ad apparire per quelle che sono e così a partire dagli anni '80 si è avuto un aumento mostruoso della disoccupazione, dovuto ad un arresto delle assunzioni pubbliche e la chiusura di vari impianti industriali, con il ritorno all'emigrazione di massa verso il Nord; la camorra che con 3-4 famiglie si spartiva il centro e la periferia; i rifiuti che venivano gestiti dalla camorra, facendo sparire quintali di monnezza dalla vista dei politici che così per anni hanno risolto il problema...Poi arrivarono gli anni '90 e cominciò l'era Bassolino, che con l'ausilio dei fondi europei e molta voglia di fare, aveva dato l'impressione e l'illusione che qualcosa fosse cambiato, che la camorra non contasse più tanto, che la circolazione stradale fosse più fluida, che i monumenti fossero detratti dal loro torpore secolare...
Ma con l'inizio del 2000 si è andati verso una graduale degrado, che ha superato il sopradescritto degrado anni '80...Le famiglie camorristiche più potenti si sono frammentate in tanti gruppetti che si fanno la guerra tra loro, con un conseguente caos tra le strade, dove si spara senza ritegno verso bambini o donne, tra la folla;  montagne di rifiuti che restano lì, senza più la magica bacchetta della camorra che li faceva sparire (forse frutto della scomparsa delle grandi famiglie); la disoccupazione è tornata su cifre spaventose, con i giovani laureati e non, con la sola voglia di emigrare, sapendo che quei pochi posti annui che spuntano, sono già assegnati dal clientelismo...
E poi ci sono ancora democristiani della prima Repubblica che vanno parlando di un rilancio della Campania, come Pomicino, De Mita, Di Lorenzo e che ahimè manovrano ancora parecchi burattini;  oppure socialisti come Scotti...Sarebbe meglio che il caro Bassolino si facesse da parte, perchè ormai da troppi anni si culla sugli allori, visto che domina la scena campana dal 1993 (se non sbaglio 8 anni da Sindaco di Napoli, 6 da Presidente della Regione), ma anche la sua ombra, la Jervolino, con quella voce inascoltabile, la quale dichiarazione alla morte di Mario Merola la dice tutta sul suo potere di cambiare le cose "Ci vorrebbero nuovi mammasantissima come lui". Cioè tu dovresti risolvere il problema sicurezza, non i boss della camorra come succedeva negli anni '80, "cara" Rosa...Certo non che quelli del centro-destra siano meglio, ma se non altro, quando una parte politica ha la possibilità di governare dopo tanti anni, almeno per qualche anno, è spronato a fare qualcosa di buono...
Essendo laureato ma disoccupato, ho voglia di emigrare, ma per ora non ho avuto ancora le palle per farlo...Anche perchè cambiare vita, con una situazione lavorativa precaria anche al Nord, non è facile...

4 commenti:

  1. Ho letto volentieri le tue riflessioni; le trovo giuste, piene di realismo.
    Coraggio!
    Con amicizia
    Grace

    RispondiElimina
  2. un consiglio: chi ha talento scappi, ne ho visti sfiorire troppi di sogni di ambizioni, di progetti. Napoli è davvero la peggiore ipotesi che ci poteva capitare nel mondo "occidentale". Nessuno fa un cazzo, hanno la mentalità del posto, chi ha spirito di iniziativa deve essere immediatamente bloccato, ci si marca ad uomo sul lavoro, negli uffici, nelle istituzioni, il risultato è il piattume piu totale. Se non sei morto come loro ti faranno morire. Questo è il prezzo per entrare a Napoli.

    feliceiovino

    RispondiElimina
  3. Ciao Luca, grazie per la visita sul mio blog :)
    Bel post, purtroppo non solo condivido i contenuti ma li ho convissuti per molto tempo; dopo trent'anni ho detto basta e son scappato. A volte mi sento in colpa, mi dico che forse avrei dovuto avere il coraggio di restare e "combattere", altre volte poi mi dico cui prodest, dopo anni tutto sembra vano, ineluttabile. Il dolore è vedere una città che tanto si è amata e che tanto si ama, abbandonata alla propria insensata follia. Rimane sempre, nel fondo del cuore, la speranza che qualcosa cambi, un giorno, magari non troppo lontano, magari non troppo tardi.
    Un abbraccio, coraggio.
    Ale

    RispondiElimina
  4. Bello questo post, malinconico più che altro e si vede che è stato scritto da un napoletano!

    Forza e coraggio, non può piovere per sempre! :)

    RispondiElimina