giovedì 29 settembre 2011

A NATALE USCIRA’ ANCHE ERIKA, IL REGALO DELLA GIUSTIZIA AGLI ITALIANI


INSIEME AL FIDANZATO OMAR UCCISE MADRE E FRATELLINO A NOVI LIGURE

Sono passati meno di 11 anni dal loro efferato delitto, tanto quanto la durata della pena che hanno scontato. Anzi, nel caso di uno dei due, anche di meno, essendo uscito dal carcere lo scorso 3 marzo. Parlo di Erika De Nardo e Mauro "Omar" Favaro, autori, a soli 16 e 17, dell’omicidio della madre e del fratello della prima. Il secondo è stato scarcerato nel marzo 2010, mentre la prima uscirà a Natale di quest’anno.
Ripercorriamo la vicenda.

IL DUPLICE OMICIDIO - Intorno alle 19:50 del 21 febbraio 2001 a Novi Ligure, Erika De Nardo (Novi Ligure, 28 aprile 1984), che all'epoca aveva soltanto 16 anni, con il concorso dell'allora fidanzato Mauro "Omar" Favaro (Novi Ligure, 15 maggio 1983) di 17 anni, uccise premeditatamente a colpi di coltello da cucina la madre Susanna "Susy" Cassini (Novi Ligure, 15 settembre 1959), contabile di 41 anni e, in quanto diventato un testimone scomodo, il fratello Gianluca De Nardo (Novi Ligure, 27 novembre 1989), di 11 anni. La donna fu colpita da ben 40 coltellate, mentre il fratellino addirittura con 57 fendenti.

QUEL DIALOGO CHE LI INCASTRO’ - L'ipotesi di una rapina degenerata parve quasi immediatamente perdere consistenza. Nessuna porta o finestra della casa mostrava segni di forzatura ed i due cani da guardia della famiglia non avevano abbaiato. I vicini di casa non avevano notato rumori insoliti, le armi con cui erano state assalite e uccise le vittime appartenevano alla famiglia (si trattava di due coltelli facenti parte del servizio da cucina) e sembrava improbabile che una rapina, che oltretutto non aveva nemmeno avuto luogo, dal momento che nessun oggetto di valore era stato sottratto, potesse essere il movente di tanta ferocia. Fu possibile capire con certezza chi fossero i veri autori del delitto in base a registrazioni ambientali.
Lasciati soli nell'anticamera della locale caserma dei Carabinieri nella quale erano installate microspie e telecamere nascoste, tra il 22 ed il 23 febbraio, i due omicidi allora adolescenti, occupati a scambiarsi effusioni e scherzare tra loro, "confessarono" involontariamente l'esecuzione, parlandone tra loro, confrontandosi sugli identikit che la ragazza avrebbe dovuto disegnare per la polizia (ad un certo punto si sentì Omar rimproverare la fidanzata perché aveva tracciato un volto troppo somigliante a lui: "'Non vorrai mica che ci freghiamo da soli, sarebbe il massimo!") e, sembra, ipotizzando un tentativo di fuga in caso su di loro si fossero addensati i sospetti.

Una telecamera inquadrò Erika che mimava il gesto della coltellata mentre mormorava "gliel'ho dato qui" e chiedeva al fidanzatino: "Ti sei divertito vero a ucciderli?" mentre Omar la strattonava sbottando "vieni qui, assassina" e rinfacciandole "tu non sai, non è un gioco questo... sono morte due persone è una roba da ergastolo". Poco prima la ragazza aveva commentato "Adesso possiamo andare in giro come una coppia vera" e raccomandato ad Omar di vestirsi bene ai funerali delle loro vittime, previsti per il giorno successivo; funerali ai quali, peraltro, la giovane non poté partecipare, trovandosi già in carcere.
Verso le ore 19 del 23 febbraio 2001 i due vennero definitivamente posti in stato di fermo e quindi condotti nel carcere minorile "Ferrante Aporti" di Torino. Di qui in poi, Erika e Omar si rinfacceranno a vicenda la responsabilità di quanto avvenuto, smentiti però dai rilievi del RIS di Parma, che ricostruì che entrambi avevano partecipato in egual misura agli omicidi. In seguito ad un tentativo di contattare l'ex fidanzatino per concordare una versione che tentasse di scagionarli, Erika De Nardo venne trasferita al carcere minorile "Cesare Beccaria" di Milano.

LA BREVE PERMANENZA IN CARCERE DEI DUE ASSASSINI - Il 14 dicembre 2001 Erika De Nardo e Omar Favaro vennero condannati dal Tribunale dei Minori di Torino rispettivamente a soli 16 e 14 anni di reclusione. In seguito, le condanne sono state confermate, prima dalla Corte d'Appello di Torino il 30 maggio 2002 e poi, in via definitiva, dalla Corte di Cassazione il 9 aprile 2003.
Ma non bastava la brevità della condanna. I due assassini sono già liberi. Omar, come già detto, è uscito il 3 marzo 2010, avendo anche beneficiato dell'indulto e di sconti per la buona condotta. Il giovane ha dichiarato di essere intenzionato a concludere gli studi e di non voler più pensare ad Erika verso la quale non porterebbe alcun rancore. Quest’ultima invece uscirà il prossimo Natale, avendo beneficiato come l’ex fidanzatino, di sconti vari. Dice che la madre e il fratello gli mancano molto. Ha dichiarato di voler rifarsi una vita costruendosi anche una famiglia. Ha già conseguito una Laurea in Lingua e Letteratura Italiana nell'Aprile del 2009

Ingiustizia è dunque stata fatta. Ancora una volta. Una donna poco più che quarantenne e un bambino di appena 11 anni sono stati barbaramente uccisi, sottratti brutalmente alla vita terrena da due diabolici soggetti che dopo nove e dieci anni di carcere sono già a piede libero. Possono rifarsi una vita. E conoscendo l’altrettanta diabolicità della Tv, non sarà una sorpresa vederli in salotti pomeridiani o magari in Reality show.



(Fonti: Wikipedia)

4 commenti:

  1. Sono pochi 11 anni sono troppo pochi...

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  2. Vergognoso come sempre! :(

    Daniela

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  3. giustizia all'italiana no?? nulla di nuovo...

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  4. Da wikipedia "Gianluca (11 anni)  in preda al panico, fugge e cerca rifugio nella camera di Erika ed è qui che RICEVE ULTERIORI COLTELLATE. Nel frattempo, per evitare che i vicini udissero grida, Erika alza al massimo il volume dello stereo, sulla cui manopola vengono rilevate altre tracce ematiche. Nel frattempo Gianluca (11 anni) con le poche forze rimaste scappa e cerca rifugio nel bagno. È la fine. Inizialmente, Erika CERCA DI FARGLI BERE DEL TOPICIDA, poi lo butta nell'acqua della vasca e TENTA DI AFFOGARLO. I fidanzati, forse perché presi dal panico non riescono però nel loro tentativo di affogare Gianluca (che si difende disperatamente riuscendo anche a ferire Omar mordendolo), ma avendo con sé ancora uno dei coltelli usati per uccidere Susy, ricominciano a colpirlo. La furia dei due giovani diventa bestiale. Colpiscono di nuovo e serviranno in tutto ben 57 COLTELLATE, per farlo smettere di agitarsi dopo almeno UN QUARTO D'ORA DI AGONIA."

    Adesso Omar è libero, cerca lavoro, e vuole anche riprodursi! PENA DI MORTE!!!!!!!!!!!!!!!!! 

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